Il 19 aprile 2009 è morto JG Ballard, uno scrittore a me molto vicino, che molto ha influenzato la mia vita e il mio pensiero. Ho avuto la fortuna di incontrarlo alcune volte a casa sua e di sentirlo via telefono. Per ricordarlo pubblico la prima intervista che gli ho fatto.
Questa videointervista è stata registrata il 10 maggio 1994 a Sheppertonn a casa di JG Ballard. Da me e Matthew Fuller, londinese. Con la mia casa editrice ShaKe avevo appena pubblicato l’edizione italiana di “Re/Search JGB” e mi è venuta l’idea di telefonare a JGB (il numero era sulla guida) e chiedergli: “Possiamo venire a trovarti?”. Era la prima volta che ci parlavo. Ha risposto di sì e di andare subito!
In mezz’ora abbiamo preso il treno a Victoria e abbiamo raggiunto Shepperton. La sua casa era come tante altre, una villetta a schiera con stanze non molto grandi e un giardino incolto sul retro. Viveva solo e l’arredamento è semplice. Sui muri bianchi del suo piccolo studio alcuni quadri surrealisti e solo tre fotografie: i suoi figli, la fidanzata e una foto di lui e William Burroughs. La prima cosa che ha fatto è stata quella di offrirci un bicchierone di whisky. A causa di questo, e ovviamente, a causa della sua magnetica presenza, ero totalmente fuori (cosa che si capisce da come è instabile la telecamera). Berlusconi era appena stato eletto. Io ero in piena fase cyberpunk/techno. E questo è ciò che è successo. Che giornata. Grazie Jim!
La traduzione in italiano si trova sul volume “JG Ballard. Visioni” pubblicato da ShaKe
