1993. Viene varata la legge sui crimini informatici, preparata da un clima di terrore orchestrato ad arte. I cyberpunk a Radio Pop Milano (26/03/93) contestano. Special guest Primo Moroni.Dopo circa due anni di allarmi assolutamente ingiustificati ma ben rilanciati da stampa e tv, fondati sull’ignoranza del grande pubblico riguardo a virus, networking, hacking, diritti digitali [diritti che il potere politico italiano di destra e di sinistra non hanno mai preso in considerazione] nel 1993 viene approvata una tremenda legge sui cosiddetti crimini informatici con sanzioni penali di inaudita severità [fino a otto anni di carcere], detta Legge Conso.
Si tenga presente che tutto ciò avveniva ben prima della diffusione della Internet pubblica, quando una grande fetta dell’utenza era quella della scena “amatoriale” delle BBS, che si veniva a trovare in una situazione di estrema precarietà. La domanda che tutti si facevano era: “I miei comportamenti sono da ritenersi illegali?”
Tale paranoia divenne tragica realtà qualche mese dopo, quando l’11 maggio 1994, scattò la mefitica operazione “Hardware 1” i cui effetti immediati cito da Decoder #9: <
Sul tema, oltre all’articolo su Decoder, invito alla lettura di Spaghetti Hacker.
Con il senno di poi, confermo che noi che ci eravamo opposti, con i nostri poveri mezzi, all’introduzione di quella legge ci avevamo visto giusto! Si trattava di una legge sbagliata, solo repressiva e in quanto tale foriera di disastri sociali.
Nel podcast le idee dei cyberpunk italiani affiorano chiaramente. Sentirete: me e Uvlsi della redazione di Decoder, Primo Moroni della Libreria Calusca e alcuni ascoltatori che telefonarono. La conduzione fu a cura di Umberto Gay, un grande giornalista della controinformazione milanese che condusse molto bene.
