Gomma alla riscossa contro le accuse di essere jurassico. Con l’apporto indispensabile dello zio Mungo la prima delle interviste ai gruppi HC contemporanei. Si comincia con Concrete Block da “Torino l’incazzata” (per sempre e comunque).
Sarà per la Fiat e i suoi tentacoli? A giudicare dal modello automobilistico/musicale inaugurato dalla Ford e Detroit negli Usa si direbbe di sì. Torino da decenni è la capitale della musica “cattiva” in Italia. Si respirava e si respira aria di teppismo sonoro. E per di più qui sanno anche farlo bene.
Così io e Mungo armati di registratore da battaglia abbiamo battuto le cantine dell’underground locale alla ricerca di band che abbiano qualcosa da dire (e che suonino OGGI).
Saverio e Luca ci hanno raccontato i Concrete Block, la scena della Torino HC, i dolori e l’impegno per crescere come musicisti ma anche per schivare un po’ della merda di un mondo che non è proprio il massimo.
Con solide radici nella vita di strada, e spirito costruttivo, usano l’HC storico mischiato a metal e, con altre band, sono da qualche anno alla ricerca di un suono originale.
L’album in uscita “Life is brutal” è una summa della ricerca musicale e di testi. Il risultato è veramente notevole.
Durata del podcast 60 minuti. Da ascoltare ad altissimo volume.
Musica dei Concrete Block:
* The Enemy Is Myself
* Rise And Fall
* Down With The Madness
* Under The Bottom
* Throw you down
* Life is brutal
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