“Un dinosauro nero, staccatosi dal gregge di dinosauri bianchi (ehi!.. non vi ricorda qualcosa?..), irrompe sulla scena. Devastante come la stazza che lo contraddistingue eppure agile grazie alla velocità e al suono leggero, secco e preciso della band.. ” La mummia Mungo incontra gli Ouzo, band punk hardcore di Perugia.
“woke up this morning.. got the hc by my side..”
Dinosauri. Questa è l’icona che gli Ouzo hanno scelto per rappresentare se stessi. E ben gli si addice!Vi segnalo intanto subito subito il loro ultimo lavoro del quale mi sono rimaste impresse veramente un sacco di cose: i testi, le note di copertine, lo spirito dell’opera… oltre ovviamente alle sonorità. Già il titolo che porta ve li dovrebbe far diventare subito simpatici… “Less bibles, more doubts”, prima e più importante trasmissione di quel virus antiautoritario che, sempre e comunque, dovrebbe muovere le nostre azioni. Sia che si suoni hardcore sia che si faccia ricerca scientifica o speculazione filosofica. Significa “meno bibbie e più dubbi”. Capperi! Una vera dichiarazione d’intenti di spessore copernicano! Un’affermazione che più laica non si può.. una botta di sano scetticismo che sgretola le effimere certezze dei credenti di ogni fede (anche quelle delle “chiese HC”), dei bigotti, dei fanatici o dei semplici ipocriti. Era ora! Soprattutto di questi tempi che vedono vegliardi più o meno pii e autorevoli venirci ad ammonire da ogni dove (tv, giornali, cime dei monti e profondità marine), con le loro cose vecchie e inutili. Stan lì a raccontare la loro storiella, a farci la lezioncina, la morale. E su e giù e qui e là.. circondati da corti di ruffiani e schiere di fedeli esecutori con la carta assorbente al posto del cervello. Pronti per fede ad applaudire, a inginocchiarsi di fronte al nulla, ad accendere puzzolenti incensi o conteggiare all’infinito cabale di numerini. Ecco. Tutta lì. Mi piace pensare che non tutti si stia al gioco… pensare che ogni tanto salti fuori qualcuno che rifiuta di farsi incantare, di credere ciecamente alle bibbie magari fino ad arrivare a massacrare e farsi uccidere.. per nutrire e nutrirsi invece di dubbi, di voglia di mettere in discussione ogni cosa, di buttare giù i paletti.. Una boccata d’aria fresca insomma.. ma non l’unica.
“Non fidarti di un fan hardcore che prima non sia stato punk” recita un loro brano. Traduzione: di fronte a tanti stronzetti MTVdipendenti e tamarri da stadio, ognuno di loro pronto a spergiurare di suonare HC o, meglio, di fare il “vero HC”, così noiosamente già bell’e che impacchettato, preconfezionato e digerito, non è male ricordare da dove l’hardcore provenga e da quale passaggio è necessario “passare”. E sì perché l’HC mica lo scegli sullo scaffale tra un cd di metal e uno di emo, o dopo un tiziano ferro prima di un gigi d’alessio… no cari miei… prima bisogna essere (o almeno essere stati) punk. Pi – U – eNne – Kappa. P U N K. Dove punk significa, al nocciolo, rifiutarsi di credere e di obbedire alle ridicole liturgie dei valori di questa bella società di merda (NB: chi volesse un chiarimento ulteriore può ascoltarsi il podcast delle esternazioni di fine anno vol. 2° di gomma.tv) e dunque .. fuck you! Capito? FUCK YOU!Infine, ma non meno importante, una citazione dal loro cd riguardante … ehm… gente… ehm… mummie… come me, insomma. Dunque… i nostri si chiedono se un punk hardcore possa restare tale alla bella età di 30 anni! (SIC!) … e io allora? E lo zio Gomma? E la prossima new entry mummia Laure de Lauris? .. brivido!! Essere punk hardcore oltre i 30 anni… brrrrrr… e oltre i 50 secoli? Però, ragazzi… alla fine.. cosa cazzo vorrà dire?A me piace pensare di essere un po’ come quei vecchi bluesman che si tengono un po’ in disparte.. fuori dalle rogne, dalle mode e dalle menate… di modo che possano continuare a suonare ed ascoltare ciò che gli va con gli amici e possano, appunto, svegliarsi ogni mattina con il blues accanto…
Formazione: Diego piccolo: voci – Trave: chitarra – Mics: batteria – Mizio: chitarra – Giudi: basso
Discografia:
Less bibles, more doubts – DIY CONSPIRACY 2008
Clichè revolution – DIY CONSPIRACY 2006