In questi giorni in cui le notizie più strillate sono le porcherie al G8 di Genova e il lancio della nuova 500 (l’auto che appartiene a tutti noi), mi sono ricapitate in mano le foto che avevo scattato in quegli indimenticabili giorni di luglio. Non le avevo ho mai pubblicate, come probabilmente migliaia di altri “fotografi”, ma oggi mi sento di condividerle insieme a qualche commento. Il G8 di Genova appartiene a tutti noi, e tutti noi dovremmo parlare/ricordare.Il mio fotodiario del G8 di Genova 20-21 luglio 2001 prima parte
Andando al G8 Genova il mio obiettivo era quello di spedire al sito di “Decoder” un po’ di documentazione sulla manif e il clima direttamenta dalla strada, con portatile, macchina fotografica e una interfaccia per telefono cellulare (velocità 9600bd). Questo piano di controinfo era già stato avviato da Peter Punkk che si trovava a Genova da una ventina di giorni e scriveva quotidianamente su Decoder. Sono partito in bermuda, maglietta, zainetto con dentro i miei media, carta d’idendità, qualche soldo e stop. Mi sono trovato per due giorni – il 20 e il 21 luglio 2001 – nell’inferno, sballottato da una parte all’altra della città senza incontrare gli amici che mi ero prefissato di incontrare e incontrandone casualmente decine di altri. Le foto che ho scattato sono alternate a dei pezzi per “Decoder”. Inutile dire che in strada sono riuscito a scrivere 20 righe in tutto. Una buona parte del tempo l’ho infatti passata a scappare dalle cariche. La mia storia è probabilmente uguale a quella di decine di migliaia di altre persone.
