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Play Power di Richard Neville

Brian Jones

A proposito di No Jones, no Stones: un paio di video crudeli. Brian Jones è il biondo con il caschetto

Live in Holland 1964

Pazzesche immagini di un concerto “punk” degli Stones in Olanda, con stage diving e giovani rocker che pogano e spaccano tutto.




Jumpin’ Jack Flash vestiti x uccidere. No flower power!



“Play Power. Dentro e dopo l’underground” di Richard Neville

Più mi ribello, più faccio l’amore

Se non leggi i giornali underground non puoi sapere come va il mondo

Il rock è rivoluzionario. Non lo sono di solito, almeno coscientemente, esecutori e organizzatori

Lavoro = castrazione. Aderite allo sciopero gentile

E’ questo probabilmente il testo seminale sulla controcultura, l’enciclopedia del ribelle. L’autore è Richard Neville, il tipo che ha fondato “OZ” (pronuncia os con la s dolce, che sta per Australia, in quanto egli australiano) una delle più influenti riviste underground degli anni 60/70. Il libro – del 1970, edizione italiana Milano Libri 1971  – contiene l’universo: tecniche radicali di movimento, provo, yippie!, Ginsberg, Living Theatre, Lenny Bruce, Wilhelm Reich, Lsd, Black Panthers, stampa ribelle, come recuperare ogni cosa senza pagarla.
In effetti Neville non inventa nulla, ma è in grado di sintetizzare la rivoluzione da qualsiasi atto, gesto, espressione a lui contemporanea. In una sorta di ecumenismo psichedelico di estrema sinistra rilegge l’esistente e quel che accade accanto a sé con ottimismo. Forse perché costantemente fumato, pensa che il cambiamento sia in atto.
Grande, forse il migliore, il capitolo sulla “stampa partigiana”, dove vengono passati in rassegna i principali giornali underground della scena mondiale e illustrata con precisione la filosofia della controinformazione.
Ma, al contrario di molti americani che hanno fatto un percorso analogo, Neville è anche graffiante, e non risparmia colpi ai mostri sacri del rock. Aderente al club di coloro che pensavano che “No Jones no Stones” (cioè che la vera anima dei Rolling Stones fosse Brian Jones) riteneva Mick Jagger un tipo con “meno personalità di uno stradino”, e ne aveva anche per John Sinclair e gli MC5, rivoluzionari nemmeno a parole, in quanto capaci di modificare volontariamente l’incipit di Kick Out the Jams, da “motherfuckers” in “brothers and sisters” sul famoso disco live.
Antiproibizionista radicale – ma intelligente in quanto sconsiglia l’uso di anfetamine e oppiacei – dipinge un quadro molto avventuroso degli spacciatori/viaggiatori del periodo che facevano migliaia di chilometri con i mezzi più strampalati per portarsi dietro il Kg di fumo.
Se siete stressati da lavoro, questa è la lettura ideale per mandare tutto affanculo. Qualche esempio: “Si lavora solo per divertirsi, il lavoro deve essere solo un passatempo”, “Il cliente ha sempre torto”, “Le mani degli hippies non portano calli”.
Sostenitore del gioco e del sesso libero come attività principale della giornata, risolve il problema del reddito non con pietose richieste di sussidi al potere, ma con un elenco di tecniche e risorse per vivere gratis (cibo, vestiti, viaggi, salute), poiché per lui i soldi non hanno valore. E basta ciò per definirlo un  rivoluzionario.
Richard Neville è ancora in circolazione a far casino.

Il libro è introvabile: sbattiti per averne una copia socializzata o socializzabile!

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